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Nuovi progetti per l’Istituto Diagnostico “Madonna del Ponte” : sarà attivato a breve un centro per la salute della donna.

La sua storia affonda le radici in tempi lontani, a raccontarla ci sono le foto rigorosamente in bianco e nero e i ricordi di chi da decenni conosce e frequenta lo studio radiologico “Gaetano Colalè”, una struttura che per professionalità e lungimiranza ha precorso i tempi, conquistando un ruolo importante nel panorama della sanità abruzzese.
“Una storia lunga più di un secolo” commenta il dott Moreno Camponetti che ha raccolto una eredità significativa e lo ha fatto con la volontà e la determinazione di restituirle nuova linfa e nuova vita e di ampliare l’offerta medico-sanitaria. Amministratore dell’Istituto Diagnostico “Madonna del Ponte”, ora si chiama cosi, e la scelta del nome non è stata casuale “abbiamo voluto conservare un legame forte con Lanciano e quale scelta migliore se non chiamarla come la Patrona della città. In questi anni abbiamo lavorato in silenzio, con l’unico obiettivo di creare una struttura completa, capace di accompagnare il paziente nel suo percorso di cura. Dalle radiografie fino alle visite specialistiche – sottolinea Camponetti – tradizione e innovazione è il binomio sul quale si base l’attività. Al centro del nostro lavoro c’è il paziente, cerchiamo di garantire tempi rapidi senza trascurare l’efficienza e la qualità. Guardiamo avanti con lo spirito di chi vuole dare risposte alle richieste di salute del territorio, puntiamo alla prevenzione in termini concreti tant’è che sarà attivato a breve un centro con un team di specialisti, riservato alla salute della donna con particolare attenzione a chi vive un delicato periodo della propria esistenza, la menopausa. Vogliamo essere vicini alle donne anche con incontri informativi, non si può parlare di prevenzione se non si mettono in campo percorsi di conoscenza e di approfondimento. Sono convinto dell’efficacia di un centro che si prenda cura della donna. Tengo a precisare che la nostra, è una struttura accreditata in maniera definitiva, questo significa che il livello qualitativo è alto e le Asl affidano a noi gli esami con sicurezza. Lavoriamo in sinergia, il Pubblico ha bisogno del Privato, il nostro è un costruttivo rapporto di collaborazione. Qui è possibile effettuare un percorso terapeutico specialistico, le persone trovano assistenza a tutto tondo, accorciando i tempi di diagnosi”.
“Uniti per servirvi meglio”, poche ma eloquenti parole per sintetizzare lo spirito che anima l’attività della struttura. Al piano terra dell’edificio c’è l’Istituto Diagnostico, dove si eseguono esami radiologici in convenzione. Dispone di risonanza magnetica ad alto campo con e senza mezzo di contrasto, risonanza magnetica aperta, Tac, radiografia digitale, mammografia digitale, ecografia. Direttore Sanitario è il dott. Domenico D’Artista, specialista in radiologia. Al primo piano c’è l’Ambulatorio Polispecialistico che si avvale di una equipe di oltre 40 professionisti che operano in ambito ospedaliero e accademico, specializzati in Italia e all’estero, nelle differenti branche della medicina. Direttore sanitario dell’Api è il dott. Franco Ruggieri.
“Disponiamo di una Tac a basso dosaggio – spiega il dott. D’Artista -, questo significa che le radiazioni sono minori, c’è una maggiore consapevolezza da parte della popolazione che si informa e sceglie, superfluo dire l’importanza di ridurre l’esposizione alle radiazioni. Ci sono due apparecchi per la risonanza magnetica, uno ad alto campo e l’altro a basso campo, Top di Gamma delle più importanti aziende produttrici a livello mondiale.” Non è un mistero che il grande e irrisolto problema della sanità pubblica sono i tempi di attesa, troppo lunghi e spesso penalizzanti. “La richiesta è talmente numerosa che diventa oggettivamente difficile rispondere in tempi accettabili. Qui in effetti i tempi sono notevolmente ridotti – puntualizza il dott. D’Artista -. Siamo in quattro, certo i ritmi di lavoro sono piuttosto intensi, ogni esame va visto con la necessaria attenzione, l’obiettivo è mantenere un livello qualitativo elevato e garantire la sicurezza e l’affidabilità del referto”.