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Svapare è meglio di fumare sigarette?

Il tabagismo è una grave piaga che uccide migliaia di persone ogni anno ed è causa di gravi malattie debilitanti come il cancro e molte malattie respiratorie. Molti fumatori sono passati a metodi alternativi come lo svapo sperando in minori rischi per la propria salute ma, la dipendenza dal fumo di sigaretta e le sue alternative sono un argomento abbastanza discusso. A pochi anni dalla comparsa dei metodi alternativi come lo svapo e le nuove sigarette a tabacco riscaldato, è l’ora di scoprire se svapare è meglio di fumare sigarette.

La prima cosa che emerge dalle ricerche e dalle migliaia di articoli e di opinioni di esperti nel web, è che: sì, sembra proprio che svapare sia meglio di fumare sigarette tradizionali ma non è privo di rischi, anche gravi.

È pacifico affermare che rispetto alle sigarette a combustione, il vapore dei liquidi delle sigarette elettroniche sviluppi meno rischi per la salute ma, secondo una rapida lettura della letteratura scientifica disponibile ad oggi, ancora meglio è non fumare nulla!

L’uso delle e-cig è una pratica che ha pochi anni e per riscontrare scientificamente i danni a lungo termine della sigaretta elettronica è necessario attendere molti dati ancora.

Le prime constatazioni sembrano dimostrare che nemmeno lo svapare possa escludere alcune, non tutte, malattie tipiche dei fumatori tradizionali, come la broncopneumopatia cronico ostruttiva.

Per quanto i diversi modelli di sigarette elettroniche possano variare, a livello elementare i componenti sono pressoché uguali in tutti i dispositivi: possiamo riscontrare sempre una batteria che fornisce energia ad un vaporizzatore all’interno di una camera in cui un liquido verrà riscaldato fino a vaporizzare tramite una bobina portata a surriscaldamento. Il vapore creato verrà quindi inalato dalla persona che, in base alle sostanze immerse nel liquido, riceverà una nuvola contenente nicotina, aromi, i componenti del liquido e secondo alcune ricerche sottoprodotti della combustione di quest’ultimo. I liquidi possono essere commercializzati già pronti, oppure è possibile acquistarne i componenti separatamente per ricomporli a propria preferenza, come gli ingredienti per una ricetta. In linea generale i liquidi e-cig dovrebbe contenere soltanto: 

  • Glicole propilenico, una sostanza sintetica usata nell’industria alimentare e farmaceutica, nei liquidi anti-gelo, nei cosmetici, e appunto nelle macchine del fumo scenografico usato negli spettacoli teatrali o nei luna-park
  • Glicerina vegetale, composto organico naturale chiamato anche glicerolo, usato come lassativo o per altri scopi medici. Viene usato anche come eccipiente nei prodotti cosmetici.
  • Aromi alimentari (opzionale), usati per modificare il gusto dell’inalazione.
  • Nicotina (opzionale), composto organico che crea una forte dipendenza in quanto sostanza stupefacente che attiva i circuiti neuronali della dopamina. È dannosa per l’organismo.

Oltre a queste, le ricerche si stanno concentrando sul riscontro di altre sostanze in alcuni liquidi e dei sottoprodotti della vaporizzazione verificati in diversi studi, ma anche se spesso le ricerche si contraddicono tra di loro su tutto ciò, tuttavia è doveroso prenderle in considerazione, insieme alla nicotina ovviamente, per i rischi che possono provocare:

  • diacetile, un aroma alimentare usato per creare l’effetto “burro” in alcuni aromi come nei liquidi caramellosi o dolci. Ad alti dosaggi provoca una lesione polmonare chiamata “polmone di popcorn” o bronchiolite obliterante.  Il diacetile è una sostanza vietata nei liquidi per sigaretta elettronica, quindi basterà rifornirsi presso rivenditori autorizzati per evitare qualsiasi rischio correlato a questa sostanza.
  • Metalli pesanti, come nichel, argento, titanio, cromo e persino piombo in concentrazioni elevate. La causa della loro presenza, secondo le ricerche, sta nel riscaldamento della bobina che vaporizza i liquidi e che dal continuo uso possa degenerare e rilasciare i componenti della lega utilizzata per il filo metallico. Anche in questo caso le fonti sono contradditorie sui rischi e le effettive concentrazioni e quindi gli effettivi danni che possano causare.
  • Sostanze cancerogene, come la formaldeide e l’acetaldeide come sottoprodotti della combustione del glicerolo e del glicole propilenico. Sebbene alcune famose associazioni e ricerche sembrano evidenziare questa possibilità, l’evidenze non sono schiaccianti e potrebbero essere il frutto di condizioni di laboratorio che non rispecchiano l’uso abituale del fumo (ad esempio le temperature e i tempi di riscaldamento delle bobine). Anche in questo caso è necessario attendere maggiori evidenze scientifiche.

Altre sostanze dannose, potrebbero essere ritrovate e segnalate in ricerche sul tema ma in questo caso, è semplice contestarle in quanto i prodotti autorizzati devono rispettare standard di qualità che semplicemente escludono la loro presenza nei liquidi.

Sebbene riscontriamo che nelle ricerche e negli studi sull’argomento spesso le diverse scuole di pensiero, più che cercare la verità, sembrano voler trovare a tutti i costi le conferme ai loro propositi, ad esempio testando liquidi di pessima qualità e in mercati non rigidamente regolamentati come quelli europei, d’altro canto non è possibile chiudere gli occhi di fronte ai possibili rischi per la salute dello svapo (soprattutto se associato a nicotina) a lungo termine.

Attraverso la lettura della letteratura scientifica disponibile, è possibile affermare che svapare sia pericoloso per la salute soprattutto per il rischio di queste malattie:

  • Dipendenza e uso della nicotina, oltre al disagio da “craving”, o come si dice in gergo “avere la scimmia” della dipendenza, come la perdita di concentrazione e i sintomi dell’astenia periodica, la nicotina provoca numerosi danni all’organismo, soprattutto a livello cardiovascolare e immunitario.
  • Malattie polmonari, data da infiammazione delle alte e basse vie respiratorie. Mal di gola, asma e addirittura malattie respiratorie croniche come la BPCO possono essere il risultato di una lunga esposizione del tessuto polmonare a sostanze comunque estranee contenuti nel vapore, e seppur sulla carta innocue, non è possibile escludere effetti gravi a lungo termine.

La conclusione si basa su un misurato uso della letteratura scientifica fino ad oggi disponibile e soprattutto della lettura dell’opinione di esperti e associazioni di ogni estrazione e specialità.

È possibile affermare che svapare è meglio che fumare sigarette tradizionali ma che in ogni caso lo svapo non è esente da gravi rischi. Anche se questi rischi, ad oggi non sono stati del tutto portati alla luce, le prime certezze cliniche concordano sulla possibilità di malattie respiratorie anche gravi.

Se si è intenzionati a ridurre del tutto i rischi correlati al fumo (e allo svapo) sarà necessario smettere di fumare, o in questo caso smettere di svapare!